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A due passi da Torino

Torre di Moncanino

torre di Moncaninotorre di Moncanino
location_on piazzale piscina Gramsci (via del Porto 13 - San Mauro Torinese)
straighten 21,5 km
trending_up 481 m circa
access_time 2 ore e 30 minuti
sort Difficoltà: medio
event tutto l'anno tranne inverno. Da evitare dopo piogge per presenza fango e fondo svivoloso.
update Ricontrollato e modificato il 1 maggio 2025. Prima versione 6 gennaio 2000
map I.G.C. Carta dei percorsi ciclabili di Torino 1998 1:17.500; Carta dei Sentieri della Collina Torinese 1:15.000 n. 1 Moncalieri, Torino, Pecetto...
warning Itinerario per biker esperti causa alcuni sentieri stretti. Vi sono due tratti da fare a spinta. Il primo al termine di via Croce, in corrispondenza del sentiero che porta a strada delle Pietre (una trentina di metri). Il secondo, sul sentiero tra il Ròc Gròss sino all'incrocio con il collegamento per il sentiero 63 dove si riesce a pedalare parzialmente. Prudenza sulla discesa verso cascina Feissola in quanto per evitare le pietre sul fondo si utilizza una traccia più pulita ma stretta che corre parallela e probabilmente risultato del passaggio continuo dei biker nel corso degli anni. Occhio a non uscire dalla traiettoria e agli ostacoli naturali come le radici affioranti o i salti.
map ONLINE
gps_fixed TRACCIA GPX

torre di Moncaninotorre di Moncanino

Descrizione: dal piazzale ci portiamo sulla ciclabile in rilevato in direzione Bertolla. Transitiamo tra le case della borgata per poi stare nelle vicinanze del canale derivatore della centrale elettrica sino al ponte Diga e quindi dello Stura di Lanzo fino al ponte Amedeo VIII. Qui passiamo sull'altro lato ed entriamo nel parco della confluenza tra Stura e Po che diventa poi parco Colletta. Arrivati alla passerella sulla Dora Riparia, la attraversiamo e proseguiamo sempre su ciclabile verso il ponte di Sassi. Passiamo sull'altro lato del Po e scendiamo alla sponda puntando verso il cimitero di Sassi ed il Parco del Mesino. Dopo essere passati sotto il ponte Diga, ad un certo punto, occorre portarsi su corso Casale procedendo in direzione S. Mauro sino al ponte del "Bajno" dove svoltiamo su via Croce. Nel tratto iniziale, si sale paralleli al rio di Costa Parigi, dal quale la valle prende nome. La zona bassa viene anche chiamata "val dij ciòrgn" (valle dei sordi) forse a causa della corrente d'aria persistente che in passato avrebbe provocato negli abitanti disturbi all'udito e persino la sordità. Si incontra presto il cancello di accesso a villa S. Croce, edificio in stile neo-gotico di cui si intravede la facciata, fatto costruire dalla Compagnia di Gesù (Padri Gesuiti) verso il 1913. Superati alcuni tornanti, c'è l'accesso all'Albergo Residenziale Superga, complesso di edifici in cui risiedettero diversi ordini religiosi (frati Maristi, Salesiani, figli della Sacra Famiglia e per ultimi i Padri Somaschi), che ospitò per alcuni decenni il Collegio degli orfani dei Carabinieri. Alla prima curva che si incontra dopo aver oltrepassato la cappella di villa Guala, si ignora la carrareccia che da questa si dirama sulla destra, avanzando sull'asfalto ancora per alcuni metri sino ad una seconda stradina/sentiero dal fondo poco ciclabile (scavata e con sassi) che ci conduce alla villa Catalinette. Proseguiamo sulla bella sterrata (via delle Pietre) in leggera discesa. Nei pressi di un tornante imbocchiamo il sentiero 61, tralasciando subito la deviazione sulla destra del percorso 62 ("degli asini") e pervenendo al masso erratico noto come "ròc Gròss", adiacente al rio di Sant'Anna: a monte di questo vi è una fontana ormai altamente inquinata e quindi non potabile. Si continua ancora per poco in piano poi il sentiero inizia a salire e la ciclabilità diventa altalenante (impossibile quando ci sono pietre o scalini, meglio altrove). Lasciamo sulla destra il collegamento con la GTC/sentiero 63, rimontando nuovamente in sella. Il sentiero 61 compie più avanti una curva ad angolo retto: qui conviene seguire il taglio di fronte che risulta più pedalabile in quanto esente da scalini e meno ripido anche se un po' stretto. Una volta rientrati sul sentiero 61, si lascia sulla destra il sentiero 65 che sale al Bric Giardin e, più avanti, un'altra deviazioine sempre sulla destra che si collega ai Tetti Coggiola. Inizia ora la parte più brutta con i sassi che coprono quasi interamente il fondo e mantenere l'equilibrio sarebbe un'impresa piuttosto difficile. Si capisce così, come mai questo sentiero si chiama "d'le pere" (delle pietre). La loro forma arrotondata, che in presenza di umidità le rende scivolose, si deve all'azione erosiva delle acque torrentizie che in epoche assai remote defluivano dai ghiacciai verso la pianura. Fortunatamente sfruttando la traccia rialzata sul bordo si riesce ad evitare praticamente per intero la zona rovinata. Giunti alla località agricola di Feissola, dove sono presenti tre cascinali sparsi, si continua passando il guado dei tre rii che alimentano il rivo di S. Mauro giungendo di fronte a Villa Barale (civico 102), dove seguiamo una carrareccia/sentiero sulla destra. Si raggiunge una strada asfaltata privata che va seguita in direzione della vicina cascina per pochi metri: si avanza quindi su sentiero a sinistra pervenendo all'estremità di via Sestriere. Ad un primo bivio ed alla successiva confluenza con via Montenero, procediamo a sinistra. Superata la cappella di S. Grato, adombrata da un grosso ippocastano, si incontra in prossimità di un tornante la stradina alberata che permette di raggiungere villa Solei, nel cui parco si trova la torre di Moncanino. La costruzione in mattoni, a base eptagonale, fu realizzata nel 1857 da Alessandro Antonelli, lo stesso della "Mole", con funzione di belvedere. Dopo averla ammirata da vicino, torniamo indietro, riprendendo la via Moncanino e svoltando dopo l'edificio delle Suore del Famulato Cristiano in via Barberis. Questa termina in via Matteotti che va seguita a destra. Si transita di fronte all'ex abbazia S. Maria di Pulcherada, con il campanile risalente al XIII sec. Seguendo via Martiri della Libertà a sinistra arriviamo al ponte Vittorio Emanuele III, proprio di fronte alla cappella di S. Rocco. Lo attraversiamo e quindi, a sinistra, raggiungiamo su ciclabile il piazzale di partenza.

altimetria

ciclabile lungo il canale di scarico della centrale elettrica di S. Mauro T.seciclabile lungo il canale di scarico della centrale elettrica di S. Mauro T.se

passerella sulla Dora Ripariapasserella sulla Dora Riparia

asini presso cascina Virettiasini presso cascina Viretti

il Ròc Gròssil Ròc Gròss

asini presso cascina Virettiasini presso cascina Viretti

il Ròc Gròssil Ròc Gròss

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Ultimo aggiornamento: 1 maggio 2025