Mountain bike Piemonte - A due passi da Torino  
Da Venaria a Cafasse  

Il percorso

 

Lunghezza: 24,22 km (sola andata)
Tempo percorrenza: 2h 30' (sola andata)
Tipo: asfalto 12,31 Km (51%) - sterrato 11,91 (49%)
Dislivello: circa 230 metri (ritorno incluso)
Cartografia: ISTITUTO GEOGRAFICO CENTRALE 1:50.000 n. 17 - 1:25.000 n. 110
Periodo consigliato: tutto l'anno
Localita' di partenza: piazza don Tommaso Alberione - Venaria (TO)
Descrizione: itinerario poco impegnativo che si snoda lungo il torrente Stura di Lanzo, nel tratto di pianura in cui scorre dopo aver raccolto le acque della Stura di Ala, Stura di Viu' e Stura di Val Grande e che precede l'ingresso nella metropoli, dove va a terminare la sua corsa come affluente del fiume Po. Dalla piazza Alberione (0 Km) andiamo ad attraversare il ponte pedonale sul Ceronda e, subito dopo, scendiamo a destra (0,14) seguendo la traccia che, attraverso il prato, si mantiene nelle vicinanze del corso d'acqua. Dopo aver affiancato la ferrovia, e seguendo sempre la direzione frontale, si incontrera' la recinzione dell'acquedotto, al termine della quale (3,25) ci andremo a portare sulla strada asfaltata (3,34) che conduce al lago dei Cigni. La percorriamo a sinistra per poi deviare, dopo circa mezzo chilometro, sulla strada della Baschiera (3,86). Continuiamo finche' non troviamo un cartello di proprieta' privata che ci costringe a svoltare a sinistra (5,55). Superata una sbarra e tenendo sempre la destra si guadagna la provinciale 1 (6,52) che seguiremo in direzione Lanzo. E' questo il tratto meno interessante visto anche l'elevato traffico automobilistico. Poco dopo che la strada diventa a quattro corsie, si gira sulla via Paganelli (9,14 - chiusa da guard-rail). Si segue il perimetro della zona industriale finche' si incontra la strada del Verde (11,62) che dopo un paio di chilometri ci fa toccare il cimitero di Robassomero (13,86). Qui prendiamo a destra sino alla cappella di San Rocco dove svoltiamo a sinistra (14,07 - via Torino). Lasciamo piu' avanti sulla sinistra la via Vittorio Veneto (14,29) e subito dopo prendiamo a sinistra (14,35) la via Martiri della Liberta'. Attraversiamo il centro storico di Robassomero raggiungendo il semaforo di corso Italia (14,82) dove a destra scendiamo al ponte sulla Stura. Attraversatolo prendiamo, sul lato opposto (15,76), il sentierino che scende al greto del torrente. Qui incontriamo una sterrata che percorriamo lasciando il ponte alle nostre spalle. Quando questa curva verso la vicina cava (16,12 - proprieta' privata!), occorre continuare lungo il fiume (a piedi) per un centinaio di metri finche' si incontra una ampia sterrata. Seguendola fedelmente si guadagna il ponte di Villanova (20,46). Lo attraversiamo per poi prendere la prima sterrata sulla destra (20,71), prestando attenzione in quanto il suo accesso non e' molto visibile poiche' ostruito da un cumulo di macerie. Si prosegue a breve su sentiero lasciando tutte le deviazioni sulla destra. Attraversato un corso d'acqua su un ponticello in pietra (21,67), si confluisce su una strada asfaltata nei pressi della quale imbocchiamo la sterrata (21,87) che sempre diritto porta al campo sportivo comunale di Cafasse. Oltrepassatolo si arriva nei pressi di un depuratore dove giriamo a sinistra (23,33). Si perviene alla asfaltata via Mathi (23,84) che seguita a sinistra ci conduce alla vecchia chiesa parrocchiale di San Grato, patrono del paese, ed alla adiacente piazza Vittorio Veneto (24,22), che rappresenta la meta di questa escursione. Ritorno seguendo a ritroso il cammino dell'andata prestando attenzione nell'attraversare la provinciale 1 (consiglio l'utilizzo dell'incrocio semaforico nei pressi della zona industriale e successivo rientro a Venaria toccando l'ingresso Tre Cancelli del Parco La Mandria).
Foto in alto: lungo la Stura

Mappe
Formato GIF complessiva prima parte seconda parte
Formato OCAD complessiva prima parte seconda parte

 
Altimetria  

 

Galleria fotografica

 

il ponte di Robassomero

San Rocco
 
Segnalazioni  
S. Durante: ho percorso domenica 19/9/2004 l'itinerario in oggetto con partenza però da via Paganelli (Zona Industriale di Robassomero) per evitare il tratto lungo la direttissima per Lanzo. Credo possa essere utile segnalare quanto segue.
- Al Km 15,76, il sentierino che scende al greto del torrente non è molto agevole: il passaggio, tra due ali di vegetazione che quasi non si vede, è breve ma ripido e scivoloso da farsi con bici a mano, anzi a traino. Sarebbe quasi meglio passare dall'altro lato della strada se non fosse per i grandi massi a protezione del ponte (salto di circa un metro e mezzo).
- Poco più avanti, quando si dice "... verso la vicina cava (16,12 - proprieta' privata!), occorre continuare lungo il fiume (a piedi) per un centinaio di metri finche' si incontra una ampia sterrata ...", in realtà circa 10 metri dopo la lieve curva a destra verso la cava, si stacca a sinistra un comodo sentiero tra gli alberi (scovato al ritorno), tranquillamente percorribile in bici (a gambe sollevate pero', per evitare i rovi e le ortiche) di circa 80 metri, che raggiunge la suddetta ampia sterrata. Questo evita il lungofiume, che è faticoso e pericoloso (bici in spalla ed attenti alle serpi!).
- Sarebbe di conforto segnalare che prima del ponte di Villanova, si incontrano lungo il percorso almeno due sbarre da valicare, comunque evidenziate sulla mappa.
- Infine segnalo il ritorno alternativo lungo la strada comunale che passa per le località cascina Quarello, cascina Degiorgis, Vastalla e Robassomero che evita la trafficata direttissima di Lanzo.
R. Gianotti: ho effettuato l'itinerario il 3 Gennaio 2005 riscontrando quanto segue.
- Il sentierino prima del termine della recinzione dell'acquedotto (prima del Km 3,25) e' in alcuni punti poco agevole per la presenza di rovi, specialmente l'ultimo pezzo che collega (con discesina) il tratto che corre lungo il fiume con quello lungo la recinzione dell'acquedotto. In un punto specialmente i rovi sembravano quasi impenetrabili e solo con molta difficolta' sono riuscito a passare. Il problema potrebbe accentuarsi nella stagione calda con lo sviluppo della vegetazione.
- Lo sterratone che si incontra dopo la cava del Km 16,12 e che prosegue fino al ponte di Villanova diventa, se bagnato, un pantano terrificante da percorresi a 2 Km/ora se non si vuole arrivare al ponte ridotti come statue di fango grigiastro. Sconsiglierei questo tratto dopo recenti piogge.
- Un vecchio libro della Mulatero che conteneva itinerari lungo i corsi d'acqua del Piemonte descriveva un percorso parzialmente simile a questo, anche se molto piu' ridotto come sviluppo. Si partiva dalla chiesetta di Vastalla e si faceva un anello lungo le due sponde del fiume, tra i ponti di Villanova e Robassomero. Probabilmente dopo le alluvioni degli ultimi anni (il libro risale al 1992) tale itinerario non e' piu' percorribile, almeno secondo la descrizione originale. La cosa interessante, pero', e' che a un  certo punto si parlava della possibilita' di vedere lungo il fiume i tronchi fossilizzati di primordiali sequoie, la cui scoperta risale ad alcuni anni fa. Il tratto interessato dovrebbe essere quello tra la cava e il ponte di Villanova, ma quando ho percorso l'itinerario non ho pensato di verificare questo particolare (ammesso che l'ultima alluvione non abbia portato via tutto). Se ci fossero ancora questi tronchi sarebbero, a mio parere, un punto di notevole interesse. Per ulteriori info:  http://www.regione.piemonte.it/parchi/rivista/mag/archivio/angoli/21.htm
 
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Ultimo aggiornamento: 11 gennaio 2005