Lunghezza:
34,26 Km
Tempo percorrenza: 5 ore
Località di partenza: Gran Croce
Accesso: da Susa si percorre la SS25 in direzione del valico
del Moncenisio. Al termine delle scale, si parcheggia l'auto sul
piazzale dove un tempo c'era la dogana francese (vicinanze hotel
Malamot)
Cartografia: I.G.N. 1:25.000 3634 OT Val Cenis
Charbonnel - I.G.C. 1:50.000 n. 2 Valli di Lanzo e Moncenisio
Dislivello: circa 800 metri
Difficolta': B.C.
Tipo: asfalto 7,21 Km (21%) - sterrato 27,05
(79%)
Periodo consigliato: da giugno a settembre
Effettuato il: 1 e 22 settembre 2002
Descrizione: quella qui proposta e' la mia interpretazione del classico anello attorno al lago del Moncenisio. Si azzera il
ciclocomputer dinnanzi alla costruzione in legno (0 Km) per poi
seguire la N6 in direzione Modane. Alla prima curva (0,90) la si
abbandona per una sterrata con indicazioni "Sentiero dei
2000"/Rifugio Stellina. Ignorare le deviazioni sulla destra che
portano verso le cave del Paradiso utilizzate all'epoca della
costruzione della diga. Giunti ad una caserma su tre piani in rovina
(2,00), prendere la carrareccia sulla sinistra transitando dopo alcuni
tornanti davanti ai ruderi della batteria la Court (2,87). Poco dopo
una casamatta, imboccare la strada in salita (4,04) per il forte
Roncia (6,86), recentemente restaurato. Se il portone e' aperto, si puo'
entrare all'interno per visitare la sala espositiva che comprende
diversi pannelli con informazioni sulle fortificazioni della zona. Il
forte, costruito tra il 1887 ed il 1880, presenta una pianta
circolare, protetta da un profondo fossato e da un terrapieno, che
degrada verso l'esterno e che si apre in corrispondenza del ponte
levatoio d'accesso. Venne disarmato nel 1915 e poi convertito a
caserma nel 1937, per ospitare i soldati di presidio alle opere
cicorstanti del Vallo Alpino. La
stradina prosegue in piano sino al ponticello sul rio Roncia (7,57),
per poi scendere alla Strada Nazionale sottostante (9,43) nei pressi dell'Antica Posta. Si procede su asfalto in direzione del
Colle del Moncenisio. L'unica alternativa per evitarlo e' quella di
optare per il "sentiero dei 2000" (seguire le indicazioni)
che si stacca dalla stradina che scende dal Roncia. Pur essendo
pianeggiante, risulta molto stretto per cui si pedala con difficolta'.
Oltretutto, lungo tutto il cammino, sono presenti frequenti picchetti in
ferro che sporgono dal terreno, poco visibili, contro i quali si
rischia di impattare. Se scegliete questa variante, dopo alcuni
chilometri, si incontrera' un bivio: il sentiero proseguirebbe a monte
diventando impedalabile mentre la traccia frontale si restringe
ulteriormente. Bisogna allora improvvisare sulla sinistra per prati,
aiutandosi anche con le eventuali tracce lasciate dai mezzi agricoli,
per scendere alla N6 nei pressi del bivio per il Piccolo Moncenisio.
Qui giunti (sia col sentiero che con la piu' comoda strada asfaltata)
si imbocca la stradina (12,99) per il rifugio del Piccolo Mocenisio,
svoltando poi, dopo circa 800 metri, a destra (13,77). Si costeggia
adesso per un lungo tratto il bacino artificiale. Poco oltre la cappella di
Saint Barthelemy prendere a sinistra (16,54) per il Varisello, sino a raggiungere la
deviazione per la Pattacroce (19,47 - non segnalata). Pur essendo
ciclabile al 100% non e' proprio alla portata di tutti per cui si puo'
anche decidere di tagliarla fuori proseguendo diritto (vedi mappa).
Merita comunque la pena non tanto per la batteria in se' stessa (molto
rovinata) ma per i bellissimi tornanti della ex strada militare e per
gli stupendi panorami. Al primo bivio che si incontra si va a destra (20,09 - l'altra
parte la prenderemo scendendo dalla Pattacroce) e, dopo un ponte, si
evita il tratturo con indicazioni per il rifugio del Piccolo
Moncenisio (20,36). Si affrontano quindi i numerosi tornanti, che
sembrano non finire mai, raggiugendo il rifugio/alpeggio dinnanzi alla
batteria alta (23,75), realizzata tra il 1887 ed il 1889. Presenta una
pianta poligonale circondata lungo tutto il perimetro da un fossato
fatta eccezione per il lato nord-ovest, gia' protetto da pareti
rocciose a strapiombo. Consigliamo comunque di proseguire lungo il sentiero
(fermando pero' temporaneamente il ciclocomputer) che termina presso
la piazzola che ospitava un tempo 2 cannoncini da 9 GRC/Ret, dalla quale
si ha una splendida veduta sulla valle del Piccolo
Moncenisio. Al ritorno seguire la sterrata piu' elevata (27,42) sino al
quadrivio dove si stacca la strada chiusa da sbarra per il Malamot
(29,09). Qui scendere a sinistra ed al bivio successivo (29,65) andare
a destra. Lasciare poi la deviazione per il forte Varisello (a meno
che non vogliate includere anche questa digressione) e quindi
imboccare, subito dopo (30,06), la strada che transita sopra la diga. Al termine prendere a destra (31,61), evitare
la prima strada cieca (31,69), quindi ancora a destra (32,33)
raggiungendo senza piu' dubbi dapprima la Gran Croce (34,03) e poi il
piazzale di avvio (34,26).
Mappa
formato GIF (1762
x 1089 - 53 KB)
Mappa formato OCAD7 zippata (per
visualizzare e stampare il file scaricate la versione 7 demo del
programma QUI)
Foto in alto: lago del Moncenisio
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