MTB PIEMONTE
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GIRO DEL MONTE ROSA IN MTB 2007


Giro effettuato! Vedi qui: LINK

L’idea questa volta non è stata mia, ma dell’amico Alberto, con cui in questi ultimi anni ho condiviso numerose avventure Ha cominciato a dirmelo una volta, un’altra, e alla terza volta così per curiosità ho incominciato a dare uno sguardo alla cartina. Subito, ad un primo approccio un giro in bicicletta intorno a questo poderoso e esteso massiccio sembra improbabile, chiuso così com’è sia a Est che a Ovest da alti colli, e poi per avere una visuale d’insieme è necessario unire almeno tre cartine al 50 mila!

Da uno studio più approfondito, salta invece fuori un itinerario vario, grandioso e più che mai interessante; sicuramente impegnativo dove, prima di essere Biker, bisogna essere appassionati della montagna e del suo ambiente, e la bicicletta diventa solo il “mezzo” migliore per vivere questa esperienza, che per sviluppo, dislivelli ha quasi dimensioni Himalayane.

Il giro del Monte Rosa tutto a piedi si fa in circa 8-9 giorni; In Bicicletta, questo Tour può essere pianificato in una settimana (6 giorni +1 di riserva), di preferenza in senso orario e cercando di evitare l’utilizzo d’impianti, almeno in salita, mentre non si esclude il loro utilizzo nelle discese su Zermatt e dal Passo Moro su Macugnaga.. Evitando la variante del Balfrin e sfruttando al massimo gli impianti di risalita che si incontrano sul versante italiano possono essere invece sufficienti 4 o 5 giorni.

Ogni tappa di questo grande giro ha caratteristiche diverse e sempre molto interessanti. Anche la prima dalla valle di Gressoney interessata da risalita sotto gli impianti, oltre al notevole sforzo fisico per pendenze e dislivelli da superare, è di notevole interesse ambientali e di soddisfazione per i panorami.

La tappa del Colle Teodulo, è varia e spettacolare, nella prima parte si percorre parte della “balconata del Cervino” anche impregnata di testimonianze religiose passando per il caratteristico villaggio di Cheneil raggiungibile solo in funivia, la cappella Madonna della Saletta e oltre il lago di Goillet quella più sperduta di Bontadini, prima di raggiungere il Colle del Teodulo dedicato al primo grande Santo Alemanno. In base all’ora di arrivo al colle, alle condizioni e previsioni meteorologiche si deciderà se iniziare subito la discesa verso Zermatt, sfruttando inizialmente le piste da sci estivo fino alla stazione della cabinovia del Trockener, o fermarci invece al Rifugio dove si spera di assistere a un bel tramonto dietro il Cervino.

La tappa nella valle di Zermatt è più turistica e rilassante, attraversando caratteristici villaggi per strade in parte chiuse al traffico veicolare regolare fino a Grachen. Qui bisognerà decidere se tentare o no il giorno successivo la variante del “Balfrin”. Questa variante probabilmente comporta un giorno in più, si tratta di un itinerario molto panoramico, dominato da ghiacciai e numerose famose vette oltre i 4000 metri. E’ classificato escursionisticamente “Estremo”! E’ senza vie di fuga e comporta l’attraversamento di tratti molto esposti, ponti sospesi, tratti scavati nella roccia, ma anche lunghi tratti pianeggianti costeggiando i “suomen” caratteristici canali irrigui di questa regione svizzera.

Raggiunta la valle di Sass si attraverseranno altre rinomate località turistiche risalendo poi per strada asfaltata fino al lago di Mattmark, costeggiato il quale si proseguirà ancora per il Passo Moro dove ci attende una grande statua dorata della Madonna e un altro pernottamento in quota al vicino Rifugio Oberto dove si spera nuovamente di assistere il giorno successivo al magico momento dell’alba sulla parte Est del Monte Rosa.

Raggiunta Staffa di Macugnaga probabilmente servendosi della cabinovia si parte per la Tappa del Colle Turlo, molto integra ancora ambientalmente, già via di comunicazione commerciale nel 1500 e che oggi è interessata da una mulattiera costruita dal genio militare alpino negli anni 20. Si tratta di una tappa probabilmente pochissimo ciclabile sia in salita che in discesa , interessante per ambiente attraversati a tratti quasi lunari.

Raggiunta la Val Sesia con la risalita al Passo dei Salati si chiude l’anello. Anche questa tappa sarà molto impegnativa , la stanchezza accumulata giorno dopo giorno sicuramente si farà sentire e forse non riusciremo ad apprezzare pienamente le peculiarità ambientali che questo vallone può offrire, a detta di molti uno dei più belli del Monte Rosa. Mal che vada potremo sempre utilizzare per raggiungere il Passo dei Salati, la nuova funivia inaugurato nel 2004 che da Alagna passando da Cimalegna porta al Colle sullo spartiacque

Se siamo arrivati fin qui possiamo cominciare a pensare di festeggiare alla grande come siamo soliti fare, a uno dei due rifugi nelle vicinanze del colle prima di iniziare la definitiva e lunga discesa verso il Gabiet e Gressoney.

Questo giro era già nei nostri programmi l’estate scorsa (2006), ma per una serie di motivi che vanno dalle condizioni meteo a quelle di lavoro e salute del ristretto numero dei partecipanti, non siamo neppure partiti. Cercheremo di provarci quest’anno (fine luglio, o prima settimana di Agosto) , ma vogliamo comunque mettere questo progetto a disposizione della comunità dei bikers, sapendo che sicuramente qualcuno sarà interessato!

Bottalo Giuseppe

 


 

 

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