| Sviluppo: 24 kmDislivello: 1400m
 Difficoltà: BC+/OC-
 Effettuato il: 13 agosto 2008
 Il giro del Roc della Niera, 
			credevo fosse il giro più completo e di soddisfazione che si poteva 
			compiere in questa zona, ma dopo aver provato la discesa dal colle 
			della Biancetta su Chianale, mi devo ricredere. Si perderà qualcosa 
			forse dal punto di vista ambientale (anche se si arriva ugualmente e 
			più direttamente alla conca dei laghi), ma la ciclabilità di questo 
			sentiero è totale e lo si può fare agevolmente tutto in sella alla 
			bicicletta dal colle fino al congiungimento col sentiero che scende 
			dal Col Longet.
 Si può raggiungere il Colle Biancetta in diversi modi, a secondo 
			anche del proprio modo di concepire la montagna e la pratica della 
			M. Bike. Sempre consigliato l’approccio passando da San Veran, e poi 
			una volta raggiunto il Rifugio della Blanche fare la risalita al 
			Colle. Oppure per chi preferisce un percorso più diretto, con minor 
			ciclabilità, ma che permette anche di abbinare il raggiungimento di 
			una o più vette superiori ai 3000, e di percorrere panoramiche 
			creste, una volta raggiunto il colle dell’Agnello (m 2740), si deve 
			prendere, proprio dietro al Colle, il sentiero per il Colle di 
			Chamoussiere, che contornato il crestone Nord Orientale della P.ta 
			dell’Alp va a congiungersi più avanti con quello principale che 
			parte più sotto dal versante francese. Questo sentiero ha grande 
			importanza, ed è forse per questo motivo che è stato sottoposto 
			recentemente dai francesi a manutenzione, sembra anche con l’ausilio 
			di un piccolo escavatore, e l’accesso al colle è adesso molto più 
			agevole rispetto ad alcuni anni fa quando era invece interrotto da 
			frane e ingombro di grossi detriti (0,45 dal Colle dell’Agnello). 
			Dal Colle si diparte un crocevia di sentieri: uno va in discesa 
			verso le praterie del Vallone del Guil; un altro a mezza costa verso 
			sx in buona parte ciclabile porta in meno di un quarto d’ora 
			direttamente al Col di San Veran, leggermente più basso di quota. Si 
			consiglia invece come abbiamo fatto noi il sentiero che risale il 
			facile crestone settentrionale del Pelvo, ciclabile in alcuni tratti 
			e addirittura nei metri finali poco sotto la vetta (foto 
			1).
 Dalla Cima di questo 3000 si gode un panorama a 360° particolarmente 
			interessante sul gruppo del Monviso e sulla cresta di confine verso 
			le punte di Rocca Bianca e del Roc della Niera. La discesa dalla 
			vetta al Colle di San Veran per il crestone Sud occidentale si fa 
			tutta in sella alla bicicletta (foto 
			2).
 Dal Colle di San Veran, noi abbiamo continuato per il sentiero di 
			cresta che si porta sotto la vetta della Rocca Bianca. Dove il 
			sentiero si divide, lì, abbiamo abbandonato le bici e per un 
			itinerario già un pochino per escursionisti esperti e dotati almeno 
			di adeguate calzature, abbiamo raggiunto le due vette di questa 
			montagna, di cui quella Sud-Occ. è la più elevata ed anche la più 
			impegnativa (foto 3).
 La Rocca Bianca poco sopra a dove abbiamo lasciato le bici ha una 
			stupenda placconata finale sotto la vetta attrezzata a spit con 
			difficoltà si presume dal V in su, e questo secondo me sarebbe uno 
			di quei posti per chi ne ha la capacità, ideale, per provare a fare 
			uno di quei itinerari classificabili “cicloalpinistici” nel vero 
			senso del termine!
 Scesi dalla vetta e recuperate le bici, abbiamo perso leggermente di 
			dislivello continuando per il sentiero meno evidente che va in 
			discesa. Attraversate alcune zone ingombre di detriti, questo 
			sentiero non sempre segnato sulle cartine, va a passare poco sopra 
			ai piccoli laghetti di Blanchet, e poi riprende a salire in 
			direzione del Colle di Biancetta (m 2901) che si raggiunge senza 
			troppa fatica.
 Variante: dal Colle di San Veran continuare a scendere in 
			sella alla bicicletta fino al Rif. della Blanche e poi risalire al 
			Col Biancetta.
 Il colle è dominato dalla sagoma ardita del Roc della Niera. Il 
			sentiero che scende l’adagiato vallone di Biancetta è 
			inaspettatamente magnificamente ciclabile. E’ tutto un susseguirsi 
			di valloncelli e pascoli che nonostante l’isolamento del posto e la 
			quota abbastanza elevata ospitano d’estate numerose mandrie al 
			pascolo. La vista diventa ancora più interessante con l’avvicinarci 
			alla conca che ospita il Lago Blu, in prossimità del quale, ci si 
			ricollega al sentiero U21 che scende dal Col Longet (foto 
			4).
 Questo sentiero per il quale di solito passa sempre una tappa dell’"Ironbike”, 
			nel settembre 2007 è stato sottoposto a manutenzione, e nonostante 
			gli eventi meteo negativi di inizio estate 2008, la ciclabilità è 
			notevolmente migliorata rispetto ad alcuni anni fa, anche se alcuni 
			brevi o ripidi tratti, si devono ancora fare con la bici al fianco. 
			Una volta raggiunta la pineta, c’è ancora un gran finale veramente 
			sopra le righe!
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        | Sviluppo: 20 kmDislivello: 1250 m
 Difficoltà: BC+
 Accesso: vedi itinerario precedente
 Effettuato il: 30 giugno 2008
 Il Colle di San Veran è un valico che in passato ha rivestito 
			notevole importanza strategica. Da qui nei secoli scorsi hanno 
			provato ad invadere senza successo il territorio italiano interi 
			reggimenti della coalizione Franco-Espanola, e nel XIX secolo era 
			ancora la via più diretta e veloce per raggiungere San Veran da 
			parte di quegli emigranti stagionali, che cercavano lavoro nelle 
			miniere, o nelle altre opportunità lavorative che nella stagione 
			estiva San Veran era in grado di offrire.
 Oggi questo sentiero così impregnato di storia e tradizione anche se 
			caduto un po’ nell’oblio, rimane un buon itinerario di riscoperta e 
			di allenamento, al quale si può abbinare la panoramica vetta del 
			Pelvo e resta la via più diretta e veloce per rientrare in Italia, 
			quando per cause meteo, di orari o altri motivi non conviene più 
			spingersi fino al Col Biancetta o a quello della Noire.
 Questa discesa non l’ho potuta apprezzare al meglio, perché 
			effettuata in condizioni meteo avverse; inoltre la parte centrale è 
			stata molto interessata dagli eventi meteo negativi di inizio estate 
			2008 per cui il sentiero nei tratti più ripidi è stato trovato 
			profondamente scavato ed eroso dalla pioggia . Curiosità a metà 
			percorso (indicazione) in un antro roccioso sulla dx c’è una piccola 
			bianca statua della Madonna. Il sentiero migliora come ciclabilità e 
			scorrevolezza quando incomincia a piegare a sx verso la dorsale 
			oltre la quale ci sono i ruderi della ridotta C. Emanuele. Si 
			continua invece tenendo di mira gli alpeggi sottostanti, che si 
			raggiungono dopo aver sceso un ripido pistone terroso creato dal 
			passaggio del bestiame, poi passati i suddetti ristrutturati alpeggi 
			ci si collega a una comoda stradina che dopo un ripido tornante 
			riporta al punto di partenza (foto 5).
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