Mountain bike Piemonte/Valle d'Aosta  
Da Torino ad Aosta - 1a tappa: Torino-Loranzè Alto  

Il percorso

 

Lunghezza: 77,27 Km
Tempo percorrenza: 10 h
Difficolta':
B.C. (medio)
Località di partenza:
Torino (piazza Castello)
Cartografia: I.G.C. 1:50.000 n. 17 e 21
Dislivello: circa 530 m
Tipo:  asfalto 25,35 Km (33%) - altro 51,91 (67%)
Periodo consigliato: tutte le stagioni tranne inverno
Effettuato il:
 2012
Descrizione: per chi arriva col treno alla stazione di Porta Nuova, si consiglia di raggiungere piazza Castello percorrendo da corso Vittorio Emanuele II la pedonale via Lagrange. La parte iniziale sino a Brandizzo è comune alla 1a tappa della traversata Torino-Genova. Dalla piazza Castello (pressi cancellata piazzetta reale - 0 Km) procediamo verso il Teatro Regio. A fine piazza, sfruttando il passaggio pedonale semaforizzato ubicato sotto i portici, all'inizio del Viale dei Partigiani (0,18), si entra nella piazzetta Carlo Mollino situata a fianco del teatro. Al suo termine, si esce verso destra e raggiunta via Verdi (0,38) si segue a sinistra la pista ciclabile (interrotta a metà da un'area pedonale) sino al suo termine in corso San Maurizio. Da qui (1,21) procedere verso il fiume Po e costeggiarlo a destra, salendo sul marciapiede (1,36). Passare sull'altro lato del Po utilizzando il ponte Vittorio Emanuele (1,58). Giunti di fronte alla Chiesa della Gran Madre (1,74), seguire un breve tratto di ciclabile a sinistra e poi imboccare il sentiero che corre lungo la sponda (1,97), alle spalle dell'area un tempo occupata dal giardino zoologico. Transitati sotto il ponte Regina Margherita si entra nel Parco Michelotti. Nei pressi dell'ex motovelodromo, si incontra il monumento dedicato a Fausto Coppi e più avanti la chiesa Madonna del Pilone. Si transita quindi sotto il ponte di Sassi  e, mantenendosi sempre a ridosso del Po, si arriva nei pressi dell'omonimo cimitero. Superata una sbarra (5,60), si continua a sinistra su via Nietzsche costeggiando la recinzione del galoppatoio militare. Al suo termine (6,51) si prende una stradina asfaltata sulla sinistra che porta al fiume Po. Essa diventa poi sentiero portandoci nella zona alla confluenza della Stura di Lanzo nel Po. Passare sotto il corso Appio Claudio e mantenendosi sempre nelle vicinanze del fiume arrivare a San Mauro su comoda ciclabile. Giunti ad una rotonda, si attraversa la strada proveniente dal sottopasso (10,41) continuando lungo corso Casale. Dopo aver attraversato la piazza Europa, passare sotto il ponte vecchio e quindi svoltare subito a destra. Giunti all'inizio del ponte (11,04), percorrerlo sino all'altra sponda. Quindi a destra (11,35) si segue la sterrata che costeggiando il Po porta al Parco Mezzaluna. Qui (12,67) tenere sempre la destra e poi superare il ponte sul laghetto dell'Oasi. Al quadrivio che segue (13,37) andare a destra, superare una fontana e due ponti giungendo al termine della ciclabile (13,96). Prendere il sottopasso della SR11 per poi affiancare il rio Freidano. Lasciare la ciclabile sulla sinistra che porta al parco Alcide De Gasperi (14,40) svoltando a sinistra alla prima via (14,45). Superato il rio prendere la ciclabile sulla destra (14,49) che porta alla piazza Freidano. Attraversata la piazza e superato il cancello di ingresso (16,31) svoltare a destra su via Po. Superato l'incrocio con via Cuglierero (16,49), svoltare sulla prima via di sinistra (16,52 - strada privata). Superato il rio di S. Gallo svoltare a destra su sterrato (17,17), superare il lago Blu raggiungendo una rotonda (18,42). Proseguire per Mezzi Po passando sotto la SR11, ignorare lo svincolo della medesima (18,74) e imboccare la prima sterrata sulla sinistra (19,02 - cartello "fraz. Mezzi Po segue n. 10/4"). Nei pressi di un capannone il fondo peggiora (19,32). Al primo incrocio si prende a destra (19,47) e giunti al fondo si va a sinistra (19,73). La stradina diventa poi asfaltata giungendo ad un incrocio dove si prende a destra (20,45) per la chiesa di San Guglielmo Abate, diventata nel 1921, a seguito di un evento miracoloso, "Santuario Madre della Divina Provvidenza" con un decreto del cardinale Richelmy, Arcivescovo di Torino. L'edificio, ad una navata, venne eretto nel 1898 e consacrato nel 1902 per volontà di monsignor Guglielmo Delprato. A quel tempo la frazione apparteneva a Gassino Torinese (passò sotto Settimo Torinese solamente nel 1958) per cui la sua realizzazione avrebbe risparmiato ai mezzesi di recarsi sino a Gassino per seguire la messa, dovendo oltretutto attraversare il Po in barca. La facciata è piuttosto semplice con decorazioni in mattoni a vista. Nel 2002, in occasione del centenario, è stata restaurata e dotata di un organo a canne. All'interno, segnaliamo l'affresco sopra l'altare maggiore realizzato da Carlo Morgari, che raffigura San Guglielmo e San Giuseppe mentre venerano la Vergine e il Bambino. Al Santuario (20,67), svoltare a sinistra e, al termine del rettilineo (pilone), seguire l'asfalto a sinistra (21,13). Proseguendo sempre diritto si affianca uno svincolo della SR11, si passa sotto il viadotto della SP500, si riaffianca lo svincolo e poi ci si mantiene nelle immediate vicinanze della SR11. Giunti nei pressi di una cava (24,29) continuare diritto superando una sbarra. Si entra così nel Parco fluviale degli Antichi Argini con bel rettilineo a ridosso del Po. Attraversare poi il sottopasso della SR11 e continuando diritto entrare tra le case di Brandizzo. Svoltare a destra quando si incontra la via Alba (25,95) sino ad una rotonda (26,24) dove si prosegue lungo il corridoio ciclabile di via Nilde Jotti. In corrispondenza del primo palazzo, si prende il terrapieno sulla destra (26,41) che porta alla rotonda sulla SP220 (26,71). Continuare seguendo le indicazioni per Volpiano centro (via Lido Malone). Passati il sottopasso della ferrovia si raggiunge un'altra rotonda (27,31) dove si prende il cavalcavia sull'autostrada Torino-Milano. Al termine della discesa (28,30) si svolta a sinistra sulla strada asfaltata per regione Prati Magri che torna indietro passando sotto il cavalcavia per poi procedere parallela al torrente Malone. Il percorso transita nei pressi di un'azienda agricola (31,67) e del Molino Lanzavecchia dove ritorna asfaltata. Nei pressi della SMAT (32,79) si sale il cavalcavia che consente di oltrepassare l'autostrada Torino-Aosta. Giunti alla rotonda (33,22) sulla SP40, continuare diritto e poi svoltare a destra in c.so Platone (33,57). Continuare diritto alla rotonda (33,87) e al termine del corso svoltare a sinistra su via Olmo (34,11). Attraversata la via Riviera (34,40) prendere a destra la via Alessandria (senso unico) e, al suo termine, continuare diritto su via Cuneo (34,63) che nei pressi di un maneggio diventa sterrata. Giunti sulla SP40 (35,10), andare a sinistra sino ad una rotonda (35,29) dove si prende la prima uscita. Dopo un rettilineo si perviene ad una rotonda nei pressi del torrente Malone (36,22). Seguendo la pista ciclabile prendere la passerella ciclo-pedonale a lato del ponte stradale e poi seguire sempre diritto la strada che porta al centro storico di San Benigno. Si percorre la via San Giovanni Bosco (36,54) che diventa poi via Re Umberto I (36,66). Nei pressi di una fontana (36,77) la strada curva a sinistra passando nei pressi di un'ala del mercato realizzata in mattoni e risalente al 1700. Giunti alla rotonda nei pressi del palazzo comunale (36,88) e poco distante da una torre a pianta circolare dell'antico ricetto, continuare diritto su via Giovanni XXIII. Svoltare di lì a breve a sinistra in via Libania (37,00) e al suo termine continuare diritto giungendo dinnanzi alla abbazia millenaria di Fruttuaria (37,22), fondata nel lontano 1003 dal monaco Guglielmo da Volpiano. Della originaria costruzione medioevale è rimasta la bella torre campanaria mentre la chiesa parrocchiale, il chiostro e gli altri edifici vennero edificati demolendo quelli preesistenti nel 1700, quando era abate il Cardinale Carlo Vittorio Amedeo delle Lanze. I lavori si svolsero sotto la guida dell'architetto Bernardo Antonio Vittone e, alla sua morte, dell'architetto Mario Ludovico Quarini. Continuando sulla via alla sinistra della chiesa, si giunge sulla piazza intitolata a Guglielmo da Volpiano che ospita un busto dedicato al Cardinale delle Lanze. Transitare sotto la torre-porta del ricetto, dotata di due archi ogivali e provvista un tempo di ponte levatoio, e poi svoltare a sinistra (37,36) percorrendo nuovamente la via Re Umberto I. Giunti alla rotonda nei pressi del palazzo comunale (37,59), andremo questa volta a destra per via Trento. Seguirla fino in fondo e poi, superato il ponte sul rio Baudino, prendere a sinistra la via San Martino (38,19). Continuare sempre diritti lungo la direzione principale lasciando a destra dapprima la via Ellena (38,33) e poi la strada della Ceresa (38,66). Si transita nei pressi di una pensilina con dipinto di S. Martino (40,46 - utile come riferimento) e, dopo un rettilineo, si aggira la cascina Cardinala giungendo ad una stradina asfaltata (42,71 - strada del Mulino). Seguirla a destra affiancando più avanti la Gora dell'Abbazia. Giunti a Bosconero, allo stop (43,65), svoltare a destra su via Trento e dopo 140 metri, prendere la sterrata sulla sinistra (43,79). Seguire la strada principale che dapprima con qualche curva e poi con percorso rettilineo porta in direzione nord a Feletto. Superata una cava si arriva alla SP41 (48,90). Seguirla a destra passando il ponte sul torrente Orco. Svoltare a destra quando si incontra la deviazione per Lusigliè (50,13). Dopo aver ignorato la strada che porta a San Giusto e Cortereggio (50,43), svoltare a destra in via Orti (50,58). Al suo termine, prendere a sinistra per via Roma (50,84) e poi diritto per via Solferino (50,89). Allo stop svoltare a destra (50,97) e all'incrocio nei pressi di una cappella (51,13) procedere di fronte su via Gromis. Dopo una curva, prendere la sterrata sulla destra (51,69) che porta a cascina Brera. All'incrocio che segue procedere diritto (53,01), passare poi il ponte sul torrente Malesina e poco prima di un bivio svoltare a sinistra sulla sterrata che porta a San Giorgio (53,53). Giunti alla SP53 (54,83), attraversarla continuando diritto lungo la via Umberto I. Al suo termine, in corrispondenza della Chiesa di S. Felice, si attraversa la via Iavelli (55,31) continuando di fronte lungo la via Carlo Alberto. Giunti sulla piazza dove si affaccia la Parrocchiale di S. M. Assunta (55,48), prendere a destra la via Cavour. Uscire dal paese in direzione Montalenghe e poi, arrivati alla cappella di S. Pietro, andare a sinistra sulla SP55 (55,94). Superato il ponte sul canale demaniale di Caluso, in corrispondenza di un pilone, svoltare a destra su via degli Autini (56,26). Tralasciare quindi la prima via sulla destra (56,44) e, superato un pilone, costeggiare a destra (57,11) un grosso vigneto seguendo sempre la carrareccia che si mantiene sollevata di alcuni metri rispetto al medesimo. Dopo un traliccio, evitare la sterrata che si stacca sulla destra (57,43). Giunti ad un quadrivio svoltare a sinistra (57,98) e poi puntare verso l'estremità destra di un grosso capannone visibile in lontananza. Giunti alla SP54 (58,94 - via Montalenghe), seguirla a sinistra sino al vicino cartello della località Cuceglio (59,00) dove, con una inversione a u, seguiamo una carrareccia che sale nel bosco. Dopo una curva essa punta in direzione nord (59,23). Procedere sempre di fronte, aggirando poi il campo sportivo. Dopo questo, svoltare a destra su via Alberito (60,20) e poi andare ancora a destra lungo la via Bianco (60,53). Prendere quindi la salita E. Pastore (60,59) raggiungendo il Santuario dedicato alla Beata Vergine Addolorata, splendido balcone panoramico (visibile in lontananza la Basilica di Superga). Ci fanno compagnia le statue maestose di due angeli che sembrano proteggere dall'alto la cappella sotterranea raffigurante il Sepolcro di Gesù posta alla base di una grande scalinata. Secondo una vecchia leggenda, la Madonna addolorata, apparve più volte in sogno ad un contadino del luogo, certo Eusebio Pastore. Costui prese quindi l'iniziativa per la costruzione di una chiesa ad essa dedicata sul luogo dove era l'antico ricetto. Essa venne realizzata con l'aiuto dei parroci e dei concittadini tra il 1747 ed il 1758, quando venne consacrata dal vescovo di Ivrea mons.Villa. L'edificio adiacente ha ospitato un convento di monaci e, in tempi più recenti, l'asilo del paese. Tornare indietro sino al pilone sottostante (60,85), seguendo quindi il viottolo che scende al paese. Al suo termine svoltare a destra su via Vittorio Emanuele II (61,00) e poi, fatti pochi metri a sinistra su via Duca di Genova (61,06), imboccare a destra la via Morozzo (61,07). Dopo la curva, prendere la prima via sulla destra (61,14) agganciando il percorso di collegamento tra San Giorgio e l'Alta Via dell'Anfiteatro Morenico di Ivrea. Ora il compito ci è facilitato perchè non resta che seguire i cartelli e i paletti in legno. Si tralascia una rampa ripida sulla destra (61,33) e un'altra che si innesta sempre da destra (61,70). Si finisce su un'altra sterrata (62,07) che andrà seguita a destra raggiungendo la SP54/d1 (62,58). Percorrela a destra per un centinaio di metri (62,68), quindi seguire la sterrata a sinistra e poi lasciare a sinistra (63,05) il collegamento dell'Alta Via che porta alla vicina area attrezzata di Pianezze. Continuare diritto sino ad una sterrata dove si prende a destra (63,57). Raggiunta nuovamente la SP54/d1 (63,91), si scende sino al vicino pilone nei pressi di una curva, dove si imbocca la sterrata che da esso si diparte (64,08). Al primo bivio svoltare a sinistra (64,20) giungendo alla SP55 (64,32), poco distanti da un cimitero con bella cappella medioevale al suo interno. Dedicata a San Pietro, fu sede della Parrocchiale di Vialfrè fino al XVII secolo. Il campanile romanico è databile fine XI secolo. Salire al paese transitando davanti alla facciata in mattoni della Parrocchiale di San Pietro (64,50), inaugurata nel 1747. Attraversare tutto l'abitato finchè giunti sulla piazza del peso pubblico (64,66), tenere la destra seguendo al termine della medesima, una sterrata che finisce quasi subito, con due transenne, su una strada afsaltata (64,73). Seguirla a destra e dopo poche decine di metri imboccare a sinistra una via (64,77) che diventa presto sterrata. Si giunge ad una stradina asfaltata (65,41) che andrà seguita a sinistra sino alla prima curva. Da qui (65,52) si prende la carrareccia che si stacca sulla destra e giunti ad una marcata sterrata (65,80), si svolta a sinistra giungendo al pilone Isola (66,36). Si continua verso il cimitero e, al suo termine, teniamo la destra per San Martino Canavese (66,63). Allo STOP (66,90), percorrere a sinistra la SP56 e poi imboccare a destra (66,99) la rampa che porta al piazzale della chiesa parrocchiale. Da qui, con una inversione a "u", si imbocca la via alle Elementari (67,09) e poi, passando un arco, si percorre a destra la via Civica (67,14). Al successivo incrocio (67,21), seguire a destra la via Arduino uscendo dal paese. Giunti alla SP55 (67,63) si va a destra sino al vicino incrocio con la SP56 (67,72). Procedere di fronte in discesa e prendere di lì a breve la sterrata che scende a Perosa (67,79). Da segnalare sulla vicina altura i resti del castello di Re Arduino, che si ritiene abbia qui soggiornato nell'anno 1002. L'opera fu al centro di varie vicende e battaglie che culminarono nella distruzione definitiva del 1543, durante le guerre franco-spagnole. Passate le prime case, si incontra il simbolo del paese, la porta-torre civica, dotata un tempo di ponte levatoio. Al primo incrocio si svolta a sinistra su via Mazzini (68,33) e giunti in piazza San Rocco, dove si trova l'omonima cappella, seguire, a sinistra della costruzione, la via Piave (68,64). Andare al primo bivio diritto (68,73) seguendo le indicazioni per Pranzalito. Superato con un guado il rio Boriana (generalmente in secca), tenere la destra (70,07). Al termine della strada svoltare a destra sempre su strada a fondo naturale (70,44) raggiungendo la SP63 (70,73). Attraversarla continuando sulla sterrata di fronte. Più avanti, quando la strada punta verso una cascina in lontananza, procedere a sinistra (71,11) e alla prima curva andare ancora a sinistra (71,16). Dopo un rio si svolta a destra (71,42), costeggiandolo, e poi, dopo 250 metri (71,67), si prosegue a sinistra sino al bivio tra due tralicci. Da qui (72,47) prendere a destra con la strada che curva subito riprendendo la vecchia direzione. Al bivio dopo una curva, andare diritto (73,18)  ritornando alla SP63 nei pressi di un pilone, proprio di fronte al ristorante/residence "La Rosa dei Venti" (73,30). Seguire la provinciale a destra e, passato il ponte sul torrente Chiusella, imboccare la sterrata sulla sinistra (73,72) sino ad una strada asfaltata. Seguirla a sinistra (73,96), passare sotto la SS565 e, dopo un ripetitore, tenere la destra (74,39 - via della Cartiera). Si arriva ad un ponte (74,64): attraversarlo e poi andare a destra seguendo le indicazioni per Parella centro. Al termine della via (74,93), in corrispondenza della cappella del Rosario, salire a sinistra al vicino castello attualmente in restauro. Dal pannello informativo, nei pressi di un pilone, imboccare la strada (75,05) che sale ripida a destra sino al primo ponte (75,14) dove si prosegue sulla sterrata a destra che termina dopo un paio di tornanti sulla SP222 (75,38). Percorrerla a sinistra sino alla prima curva e, prima del cartello del comune di Parella, seguire la sterrata (75,46) che corre tra un rio e la recinzione di una villa. Si arriva alla strada asfaltata che porta a Loranzè Alto nei pressi di una cappella. Dal quadrivio adiacente alla medesima (76,16), prendere la sterrata di destra che presenta un caratteristico muretto sormontato da piloncini che reggono le strutture in legno delle vigne, e che si riduce più avanti a sentiero. Si perde leggermente quota per attraversare un rio con un ponte in legno a cui ne segue uno piu' piccolo. Si risale quindi al castello di Loranzè, passando sottto l'arco della strada di accesso. Dopo una trentina di metri (76,58), si staccano due sterrate. Prendere quella di sinistra che si mantiene più in quota raggiungendo la strada asfaltata (76,84 - pilone con pronao) che seguita a sinistra (via San Martino) conduce alla chiesa di Loranzè Alto, splendido punto panoramico sulla pianura canavesana e sull'anfiteatro morenico. Da qui continuare diritto su via San Rocco (76,98), passando a monte del cimitero e raggiungendo l'omonima cappella (77,27). Adiacente ad essa si trova l'Ostegatto scelto come posto tappa della prima giornata.
Foto in alto: panorama dal Santuario di Cuceglio

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Galleria fotografica  

Abbazia di Fruttuaria (S.Benigno C.se)

busto del Cardinale Vittorio Amedeo
delle Lanze (S. Benigno C.se)
 

Porta del Ricetto (S.Benigno C.se)

Santuario di Cuceglio
 

chiesa di S. Pietro (Vialfrè)

chiesa di San Michele (Vialfrè)
 

torre-porta di Perosa Canavese

castello di Loranzè
 
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Ultimo aggiornamento: 27 marzo 2014